La lista dei primi arrivati comprendeva vari nuclei familiari, la maggior parte provenienti dal comune di Condino (oggi Borgo Chiese con Brione e Cimego), che in seguito subirono variazioni, per l’arrivo o il decesso di un congiunto o perché furono trasferiti in altri centri e sostituiti. Ecco i nominativi:

Zappetti Nicolò muratore di 64 anni con la moglie Marsich Lucia di 58, la figlia Angelina di 18 e un nipote di 12; Butterini Vittorio contadino di 65 anni vedovo con la figlia Francesca di 28 e la nuora Bagattini Domenica di 33; Poletti Domenico contadino di 54 anni (poi impiegato nella cascina Becotto) con le figlie Maria di 19, Anna di 13, Angela di 25 coi figli Galante Carlo di 3 e Marcellino di 8 mesi; Poletti Vincenzo contadino di 54 anni con la moglie Luchini (altrove Lucchini) Maria di 44 e i figli Chiara di 22 e Giuseppe di 14; Pelizzari Domenica di 55 anni moglie di Gualdi Bortolo di 57 (che arriverà più tardi col figlio Pietro di 24) e la figlia Fiore di 20 e Gualdi Maria di 62; Panza Luigia di 35 anni coi figli Guido di 8 e Caterina di 6 e Pelizzari Elena di 44; Panza Alessandro muratore di 63 anni (scomparso il 7 gennaio 1916) con la moglie Tolettini Maria di 66 e la figlia Carlotta di 28; Gualdi Daniele segantino di 45 anni con la moglie Pelanda Maria di 40; Gualdi Domenica di 38 anni; Pelanda Bortolo di 71 anni.

Il 16 ottobre si aggiunse Zappetti Santina e il 19 novembre Rosina, figlie di Nicolò.

Nella prima quindicina di novembre, a fronte della partenza di quattro elementi della famiglia Gualdi-Pelanda, si contò l’arrivo di Panza Carlotta di Alessandro di 24 anni e di Galante Giacomo di 72, che poi morì il 9 dicembre 1917.

L’11 agosto del 1916 giunse dalla Valsugana, tutti nativi di Ronco, un intero ceppo familiare: Ratin Stefano di 38 anni con la sorella Anna di 44; Stefani Salvatore di 34 anni con la moglie Ratin Maria di 32 e i figli Giuseppina di 4, Giacobbe di 2 e Pietro di 6 mesi; Stefani Giacobbe di 68 anni con i figli Agata di 24 e Matteo di 20 e la sorella Serafina di 70.

Infine un elenco con la dicitura 1917-18, di non facile lettura, ne segnala altri 19, nati o già trasferiti in località disparate (Nogaro, Conegliano Veneto, Adegliano, Triora, Fossano…):

Quintarelli Teresa (vedova) di 61 anni circa con la figlia Viglietto Elisa di 37; Amodei (altrove Amedei) Gio Battista vivandiere degli alpini di 46 anni con la moglie Vincenzi Clodia di 46 e i figli Giulia di 17, Maria di 11, Dante di 20 e la serva Giacomini Amelia di 16 (sic, essendo nata nel 1902) col marito Mucci Pio di 30, soldato del distretto di Sacile; Bertossi Maria di 23 anni con la madre Bulfoni Angela di 57 e la figlia Peresotti Emma di pochi mesi (essendo nata il 13-1-1917); Donzella Giovanni di 39 anni, maggiore dell’8° regg, alpini, con la moglie Gamba Domenica di 32 (nagtiva di Fossano) e il figlio Ernesto di 4 anni; Spagnol Luigi (avvocato?) di 64 anni con la figlia adottiva Castelletti Spagnol Silvia Maria (senza data di nascita) e Fabris Angelina (moglie?) di 46 con sua madre Balestini Augusta di 72.

Per quanto ci risulta, al termine del conflitto tutti i profughi lasciarono Chiusa, tranne Gualdi Fiore, che si sposò con Baudena Michele, presidente dell’Unione cattolica uomini, ma nel 1939 rimase vedova con tre figli piccoli da allevare (Luigi, Rodolfo e Pietro, curato a Peveragno e poi missionario in Kenya).